


Più andavo a ovest più faticavo a dormire. La strada delle opportunità. Destinazione Ossessione e ossessione per cercarla. Passaggi su passaggi. Ogni pedaggio - un’altra volta. Tutte le mattine costruivo il sogno, rapito al sonno. Diagnosi, Insonnia Americana. Prognosi, conformati! Idiozia, la mia. Un muro chiamò, - Cosa dai a questa città per pretenderne qualcosa? A ogni passaggio, a ogni ora. Più guardavo e meno vedevo. Città e caverna, rifugi frettolosi. La deriva del mio passo illuminava la mia cecità. Convinto che i giorni scorressero, il tempo finì davvero. Il muro svelò il ritorno come una meridiana. Caduti i minuti e le ore, caduti i giorni e i mesi - Io sono la mia destinazione più lontana. Era Natale e vomitai a New York.